Il Decreto Carceri, approvato il 1° agosto dal Senato, ha introdotto una modifica al Codice Penale con il nuovo reato di indebita destinazione di denaro o cose mobili, che ha avuto impatto sull’art. 25 D.Lgs. 231/2001, ampliando ulteriormente il catalogo dei reati presupposto.
Il nuovo reato previsto dall’art. 314 bis c.p. punisce con la reclusione da sei mesi a tre anni “fuori dei casi previsti dall’art. 314, il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, li destina ad un uso diverso da quello previsto da specifiche disposizioni di legge o da atti aventi forza di legge dai quali non residuano margini di discrezionalità e intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale o ad altri un danno ingiusto”.
Quando il fatto offende gli interessi finanziari dell’Unione europea e l’ingiusto vantaggio o il danno ingiusto siano superiori a 100 mila euro, il reato è punito con la pena della reclusione da 6 mesi a 4 anni.
Per le società che hanno adottato un modello organizzativo occorrerà, dunque, aggiungere questo nuovo reato alle nuove fattispecie da inserire nella mappatura dei rischi in sede di aggiornamento.
Decreto Carceri: nuovo reato 231 di indebita destinazione di denaro
Pubblicato in Modello 231.