Linee guida FISE – Approfondimento

Lo scorso 20 novembre FISE Assoambiente (l’Associazione che rappresenta le imprese italiane che operano nel settore dei servizi di igiene ambientale e della gestione dei rifiuti e bonifiche) in collaborazione con Certiquality, ha presentato le nuove linee guida “Modelli organizzativi e sistemi di gestione ambientale: Linee Guida Associative per l’applicazione nel settore della gestione dei rifiuti del D.Lgs. 231/2001”.
Si tratta di linee guida che aggiornano e integrano quelle precedentemente adottate dalla stessa Associazione nel 2016 e che, come specificato nella presentazione del documento, hanno lo scopo di richiamare l’attenzione sulla “particolare importanza dei Modelli organizzativi indicati dal D.Lgs. n. 231/2001: un sistema di controllo preventivo, che parte da un’analisi dei rischi, individua le fattispecie di reato cui è potenzialmente sottoposta l’organizzazione e prevede la definizione di un adeguato sistema di prevenzione e controllo. Le Linee Guida realizzate hanno proprio il ruolo chiave di offrire agli imprenditori una maggiore consapevolezza di quali, nell’ambito dei processi aziendali, possono costituire le attività sensibili potenzialmente in grado di condurre i soggetti apicali, responsabili di una specifica procedura, ad assumere una condotta colposa”.
Nelle linee guida, quindi, è possibile trovare, per le imprese che abbiano scelto di adottare un modello di organizzazione e gestione, una serie di indicazioni e misure, essenzialmente tratte dalla pratica aziendale, ritenute idonee a rispondere alle esigenze delineate dal D.Lgs. n. 231/2001. Il documento, in particolare, è rivolto alle imprese esercenti attività di gestione dei rifiuti e mira ad identificare i rischi ed i controlli/protocolli per la prevenzione dei reati ambientali.
Le linee guida FISE - Assoambiente (che richiamano le più generali Linee Guida di Confindustria) costituiscono, quindi, un valido (ed imprescindibile) ausilio per l’implementazione e l’aggiornamento dei Modelli organizzativi tenendo, però, presente, che come sottolineato anche dalla giurisprudenza esse possono fungere da paradigma, ma non possono essere utilizzate come rinvio per relationem. Il principio di “specificità” del Modello impone, infatti, che questo sia sempre “calato” nella realtà aziendale in cui è destinato a trovare applicazione.

Di seguito il link al documento.



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Pubblicato in Modello 231.