Lo scorso 8 giugno è entrato in vigore il d.lgs. 51/2018 con il quale è stata data attuazione in Italia alla direttiva europea 2016/680 sulla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali da parte di autorità competenti a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di sanzioni penali.
Il d.lgs. 51/2018 si affianca, quindi, al regolamento 697/2016 (c.d. GDPR) introducendo una disciplina ad hoc per tutti i dati personali che vengono trattati nell'ambito e per gli scopi tipici della giustizia penale. La violazionne delle disposizioni del decreto comporta per il titolare del trattamento, oltre all'obbligo risarcitorio, l'irrogazione di sanzioni amministrative o penali, come sancito dagli artt. 42-45.
Con l'entrata in vigore del d.lgs. 51/2018, infine, vengono abrogati gli artt. 53, 54, 55, 56, nonchè decorso un anno dall'entrata in vigore del decreto, 57 del d.lgs. 196/2003 (c.d. Codice della privacy).
Privacy e diritto penale
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