Il Garante per la protezione dei dati personali, con la newsletter n. 468 del 30 settembre 2020, rende note le nuove modalità di rilascio delle identità digitali mediante il riconoscimento da remoto, grazie alle modifiche delle modalità attuative dello Spid (Sistema pubblico per la gestione dell'identità digitale di cittadini e imprese), proposte dall'Agid (Agenzia per l'Italia digitale).
Tale nuova procedura non prevede più la presenza contestuale dell’operatore del gestore e del richiedente, consentendo di ottenere l’identità mediante il riconoscimento da remoto.
In breve, spiega il Garante, per ottenere l’identità digitale, "il richiedente, dopo una prima registrazione sul sito del gestore, dovrà avviare una sessione automatica audio-video, durante la quale mostrerà il proprio documento di riconoscimento e il tesserino del codice fiscale o la tessera sanitaria”. A tal proposito, al fine di evitare tentativi di furti di identità, la procedura è stata rafforzata con specifiche misure di sicurezza e verifiche incrociate, secondo le quali il richiedente dovrà leggere un codice ricevuto via sms o tramite un’apposita App installata sul cellulare. Infine, sempre il richiedente è tenuto a effettuare un bonifico da un conto corrente italiano a lui intestato o cointestato, indicando nella causale uno specifico codice precedentemente ricevuto.
Le informazioni fornite saranno in un secondo momento verificate dall’operatore di back-office che procederà al rilascio dell’identità digitale.
Nell’ambito di tale procedura, il Garante per la privacy ha chiesto che il gestore dell’identità digitale sottoponga a ulteriori controlli a campione le richieste, facendo verificare nuovamente l’audio-video a un secondo operatore. Al termine di un periodo di test di 6 mesi delle nuove procedure, l’AGID dovrà trasmettere al Garante un report con l’esito di queste verifiche, così da valutare l’efficacia del controllo di secondo livello, oltre che i report settimanali, redatti dai gestori SPID, relativi alle richieste di rilascio respinte per profili critici connessi al trattamento dei dati personali e configurabili come tentativi fraudolenti.
Via libera del Garante Privacy alle nuove modalità per il rilascio dell’identità digitale
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